Mito, precursore, ispirazione per molti. Descrivere Franco Battiato sarebbe difficile per chiunque. La sua musica e la sua influenza è ancora oggi forte come un tempo, nonostante il cantautore ci abbia lasciato il 18 maggio 2021. Ora a raccontarlo è film documentario con la regia di Marco Spagnoli. Arriva al cinema (grazie alla distribuzione theatrical di qualità firmata Altre Storie e RS Productions) per una settimana soltanto – dal 28 al 4 dicembre – ‘Franco Battiato – La voce del padrone’.
Un viaggio musicale che attraversa i suoi lavori, lo storico ‘La voce del padrone’ su tutti, ma anche un viaggio fisico: quello che Stefano Senardi, amico, discografico dell’artista e autore della pellicola, fa da nord a sud: da Milano e fino a Milo, in Sicilia, dove è morto.
LE TESTIMONIANZE
Senardi ci conduce in una serie di testimonianze di persone e musicisti che hanno incrociato il loro lavoro con quello dell’artista siciliano. Da Mara Maionchi ad Alice, passando per Carmen Consoli, Alberto Radius, Morgan, Nanni Moretti, Willem, Dafoe, Oliviero Toscani e Vincenzo Mollica. Poi Caterina Caselli, Eugenio Finardi e Andrea Scanzi. Solo per citarne alcuni.
Poi le parole dello stesso Franco, attraverso i reperti video che ripercorrono una carriera iniziata negli ambienti underground e poi esplosa nel momento esatto in cui il cantautore decide di “aver successo”, seppur mai rinnegando la sua identità e la sua spiritualità.
Un’aspirazione all’alto che si sente in tutti i testi, anche in quelli apparentemente più ‘commerciali’: da ‘Centro di gravità permanente’ a ‘E ti vengo a cercare’, passando per ‘La Cura’ o ‘L’era del cinghiale bianco’ e ‘Cuccurucucù’. Tutti brani che, di certo, hanno segnato uno spartiacque nella scena italiana.
La vera essenza di Battiato supera ogni logica del mercato musicale ma si può riassumere in una risposta data dallo stesso artista a Vincenzo Mollica, nel corso di un’intervista rilasciata a “Per fare mezzanotte” del 1988. Il giornalista gli chiede: “Cosa vorresti che restasse di te alla fine di questo transito terrestre?”. Lui, senza esitazione, risponde: “Un suono” e specifica che non parla necessariamente dei suoi testi ma di “una vibrazione di quello che sono”.
IL TRAILER
Emozionante e intenso, “La voce del padrone” raccoglie l’eredità immensa di quello che è stato Battiato e ce la presenta in uno spaccato corale di 90 minuti. Ne traspare la sua ‘cura’ per ogni dettaglio: dalla scrittura dei testi alla vicinanza data ai suoi amici più cari, passando per le sue scelte spirituali. Questo film è quasi un ringraziamento che Senardi e Spagnoli fanno all’artista, un modo per invitare chi lo vedrà a ricambiare quella ‘cura’ che ci ha donato e che oggi lo rende immortale.
fonte Agenzia DIRE e www.dire.it