Gli anni ’90 sono stati straordinari per la quantità e la qualità della produzione di musica dance che vede il nostro paese straordinariamente attivo e creativo. Un’industria capace di sfornare in dieci anni successi mondiali indimenticabili e quasi mezzo miliardo di dischi venduti.
Gli Anni ’90 si aprono all’insegna della musica house ma immediatamente svolta in modo molto forte verso la techno e l’elettronica aumentando il numero di BPM (le battute al minuto) e intensificando il ritmo. Nasce un nuovo modo di ballare, tutto è pervaso da una fortissima energia. La prima band che in assoluto rappresenta questo genere di evoluzione sono gli Snap! gruppo tedesco con una fortissima componente italiana (vista la produzione di Luca Anzillotti).
Il gruppo esplode con “Rhythm is a Dancer”, brano incredibilmente potente che ancora oggi spopola e viene campionato. Voci femminili e rap si miscelano su una base molto forte e aggressiva: il video illustra un nuovo modo di ballare che viene subito ribattezzato SnapDance, coreografie molto maschili nelle quali il corpo sembra essere pervaso da una scossa elettrica. Un brano destinato a creare un vero e proprio solco nella storia musicale.
Dietro lo pseudonimo di Robert Miles si nasconde la genialità garbata e raffinata di Roberto Concina, disk-jockey e producer nato in Friuli ma che si è imposto professionalmente in Svizzera e in Germania dopo anni di produzioni techno di grande qualità. Nel 1996 la sua “Children” è un’altra scossa al mondo della dance: un’atmosfera soffusa, un po’ malinconica pervade tutti i suoi brani grazie a tastiere molto limpide e arrangiamenti orchestrali.
Un equilibrio estremamente intelligente e dinamico quello che Robert Miles riesce a creare con le sue canzoni: “Children” va al comando delle classifiche europee per tredici settimane, un successo impressionante e mondiale che porta il suo disco a essere distribuito ovunque vendendo oltre cinque milioni di copie. Robert Miles si è spento dopo una lunga malattia nel 2017 a soli 48 anni. Il rapper italiano Fedez lo ha omaggiato campionando “Children” nel suo brano “Bimbi per strada”.
I danesi Aqua hanno una storia a parte: dopo tre anni di gavetta e alcuni brani di discreto successo in Germania, esplodono alla grande. La band, che si chiamava Joyspeed, cambia nome in Aqua e investe tutti i suoi risparmi nella realizzazione di un album. Con un agente ma senza un contratto discografico, il gruppo sceglie due singoli: il primo “Roses are Red” passa quasi inosservato, il secondo “My oh my” ha un notevole successo ma solo in Danimarca. Il terzo è “Barbie Girl”, un brano che a due dei quattro componenti della band non piace. Ma il manager insiste: è perfetto per l’immagine della cantante Lene Nystrom e può diventare un grande successo.
Il primo video, girato con pochi soldi, arriva in Inghilterra e diventa immediatamente un tormentone. In meno di una settimana gli Aqua cambiano look, rifanno un video con un budget ricchissimo facendo il verso ai cartoni animati e rivoluzionano completamente quello che è il loro messaggio: divertimento e disimpegno. La canzone manda in bestia il colosso Mattel, proprietario del marchio Barbie che fa di tutto (invano) per bloccare il brano, zeppo di riferimento sessuali (anni dopo la cosa impedirà al pezzo di far parte della colonna sonora del film “Barbie” con Margot Robbie, mega successo planetario di quest’estate cinematografica). E comunque, anche senza YouTube e social, vende oltre dieci milioni di copie…
Gruppo italiano nato a Torino, gli Eiffel 65 diventano in poche settimane uno dei più grandi fenomeni nella storia della dance: Gianfranco Randon (Jeffrey Jay), Maurizio Lobina e il popolarissimo disk-jockey Gabry Ponte, molto affermato per i suoi remix di brani famosi, si alleano in un progetto comune che incontra immediatamente i favori del pubblico. “Blue (dabadee dabedaa)” è un brano di rara arguzia.
Punta su una voce distorta (molto prima che nascesse l’autotune) e su un ritornello che resta immediatamente impresso. Tant’è che della canzone si impossessano immediatamente i bambini, anche per via del suo video accattivante che propone un extraterrestre tutto blu come protagonista di un cartone animato. Tutto molto intelligente, tutto molto ben fatto. “Blue” è l’ultimo grande successo dance del millennio e sulla sua onda gli Eiffel 65 arriveranno a vendere oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo.
Tutti brani passati alla storia, ma attualissimi ancora oggi. E per questo immortali.